Table of Contents
- INTRO
- Piccola premessa “a valore aggiunto”.
- Perché leggere questo libro?
- “DEEP WORK”: I 3 MESSAGGI PRINCIPALI
- 1° Messaggio: Perché la concentrazione intensa (“Deep work”) può rivoluzionarti la vita
- 2° Messaggio: Come evitare le distrazioni
- 3° messaggio: Come allenare la concentrazione intensa
- Conclusione
INTRO
Nell’epoca in cui viviamo ci sono tre tipologie di persone che avranno successo:
- I “PROPRIETARI” che hanno ingenti quantità di denaro che possono investire nei settori a maggior crescita assicurandosi una crescita continua del loro patrimonio
- Le “SUPERSTAR” che hanno dei talenti individuali talmente sviluppati da emergere naturalmente nella vita ed essere riconosciuti e pagati per le loro qualità intrinseche. Sono persone che si distinguono nel loro ambito e sono ricercate da tutti.
- Gli “LAVORATORI ALTAMENTE QUALIFICATI” che saranno in grado di portare ad un livello superiore le loro prestazioni tramite la concentrazione intensa e l’integrazione con gli strumenti di intelligenza artificiale in via di sviluppo
Se non rientri nel primo insieme e vuoi avere successo, il primo passo che devi fare è sviluppare la “concentrazione intensa” per diventare una “superstar” o un “lavoratore altamente qualificato” nel tuo settore grazie alle tue conoscenze e prestazioni elevate.
Questa è l’introduzione del libro “Deep work” del saggista e professore di informatica alla Georgetown University Cal Newport. Vista la mia passione per la crescita personale in ambito lavorativo non potevo non leggere questo testo e, considerando i preziosi insegnamenti, sono “costretto” a condividere con il mio pubblico di “evolutivi” i principali messaggi che ho appreso. Sono sicuro che questi consigli si riveleranno super utili e immediatamente applicabili appena si è letto l’articolo.
Piccola premessa “a valore aggiunto”.
Come dice Luca Mazzucchelli:
“I cambiamenti più importanti in noi avvengono nel mondo invisibile, quello dei valori e delle idee”
Nel libro “86400”, il buon Luca Mazzucchelli, psicologo e psicoterapeuta milanese, spiega bene come tutto quello che realizziamo prima era semplicemente una idea nella mente. Un esempio lampante è la “Gioconda” di Leonardo da Vinci: dall’idea di Leonardo, è passata tramite le sue mani (e i suoi pennelli!) su una tela che le persone ammirano da oltre 500 anni!
Uno dei pregi del libro “Deep Work” oggetto del presente articolo è che è un game changer della mente sull’approccio alle attività lavorative e sulla gestione delle distrazioni.
“Albè, ma che vuoi dire con ‘sta premessa…?”
Voglio dirti che questi insegnamenti possono cambiare le tue attuali idee sull’approccio alle tue giornate, e, come Leonardo con la Gioconda, cambiando le idee cambierai in automatico anche i tuoi comportamenti vivendo una vita più ricca e felice… in questo modo posso raggiungere la mia missione che è quello di aiutare le persone a “evolversi” nella loro vita.
Buona lettura!
Perché leggere questo libro?
Sviluppare la “concentrazione intensa”, o come lo chiama l’autore, il “Deep Work”, può rivoluzionare la tua vita in almeno 3 aspetti:
- Garantirti il successo lavorativo anche in un’epoca di importanti cambiamenti come quella in cui viviamo oggi
- Chiudere le attività velocemente, in maggior quantità e con una qualità superiore grazie a intuizioni straordinarie
- Godere di una accesa felicità superiore a quella che può provenire dallo stare rilassato su un divano
Vediamo ora i 3 messaggi principali del libro nel dettaglio.
“DEEP WORK”: I 3 MESSAGGI PRINCIPALI
In questo articolo – guida ti riassumerò:
- Perché la concentrazione intensa (“Deep work”) può rivoluzionarti la vita
- Come evitare le distrazioni
- Come allenare la concentrazione intensa
1° Messaggio: Perché la concentrazione intensa (“Deep work”) può rivoluzionarti la vita

Concentrazione intensa e felicità.
Lo psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi dal nome impronunciabile (si dice Miai Ciksentmiai) insieme a Reed Larson hanno effettuato un esperimento definito “metodo di campionamento dell’esperienza” che ha previsto la dotazione di un cercapersone ai soggetti dell’esperimento e, quando questo suonava, le persone dovevano annotare quello che stavano facendo in quel momento e come si sentivano. I risultati furono sorprendenti. Nonostante tutti noi pensiamo che rilassandoci siamo felici, è emerso che essere impegnati in attività che ci coinvolgono profondamente è più appagante per noi che stare rilassati su una amaca.
Csíkszentmihályi, risultati alla mano, osservò che: “Per ironia, è in realtà più facile divertirsi lavorando che nel tempo libero (…) le attività lavorative, che sono caratterizzate da un flusso, ossia esperienze ottimali, e che richiedono un’immersione totale, hanno in sé obiettivi regole di base e sfide che nell’insieme incoraggiano le persone a lasciarsi coinvolgere nel proprio lavoro, a concentrarsi e a perdersi in esso. Il tempo libero, d’altro canto, è destrutturato e richiede uno sforzo maggiore perché possa assumere la forma di un’attività che possiamo apprezzare”.
Concentrazione intensa e qualità di alto livello.
Adam Grant è stato il professore più giovane ad aver mai ottenuto un incarico alla Wharton School of Business di Penn per un semplice motivo: produce risultati di alto livello. La legge della produttività è la seguente:
Lavoro di Alta Qualità Prodotto = (Tempo Impiegato) x (Concentrazione Intensa)
Oltre alla concentrazione intensa, che a parità di tempo impiegato porta ad una qualità dei risultati migliore, un altro approccio fondamentale alle attività lavorative è la “sequenzialità” piuttosto del “multitasking”. Questo significa che bisogna concentrarsi su una attività e concluderla piuttosto che passare da una attività all’altra interrompendosi continuamente.
La spiegazione scientifica a questo principio l’ha data Sophie Leroy quando ha scoperto che tutte le volte che passiamo da una attività 1 ad una attività 2, una parte dell’attenzione non si sposta subito sull’attività 2, ma rimane sull’attività 1. Questa parte si chiama “attenzione residuale” che rimane bloccata nella task non conclusa. Tramite esperimenti specifici ha dimostrato che quando passiamo da una attività all’altra le prestazioni fornite sulla seconda attività sono più scarse. Bisogna dedicarsi ad una singola attività per un tempo prolungato senza distrazione. Lavorare esposti a continue distrazioni è distruttivo per le nostre prestazioni. Dare un’occhiata alle mail o al telefonino ogni 10 minuti può sembrarci un’abitudine innocua, ma in realtà quegli sguardi introducono un nuovo obiettivo nella nostra attenzione generando il problema dell’attenzione residuale che diminuisce l’efficacia delle nostre prestazioni. Ancora peggio se non rispondiamo subito alle mail o ai messaggi che abbiamo letto e lasciamo nel cervello la memoria di un’attività ancora non compiuta!
Concentrazione intensa e velocità nell’acquisire competenze
Il professore di filosofia morale A.D. Sertillanges nel suo libro del 1945 “La vita intellettuale” sostiene che per conoscere e progredire nel proprio ambito lavorativo è necessario studiare sistematicamente gli argomenti più importanti, permettendo ai ‘raggi d’attenzione convergente’ di scoprire la verità nascosta in ciascuno di essi. In pratica afferma che per imparare è necessaria una concentrazione intensa. E’ stato un precursore della “psicologia delle performance” che ha esplorato cosa differenzia gli esperti dalle altre persone. K. A. Ericsson, professore della Florida State University, ha chiamato “pratica intenzionale” questo elemento di differenziazione: “Le differenze fra esperti e persone comuni rispecchiano uno sforzo intenzionale e continuo per migliorare le proprie prestazioni in un ambito specifico”.
Sia Ericsson che Sertillanges convergono sul tema che più della genialità è importante la concentrazione. Sertillanges affermò: “Le stesse persone geniali ottenevano risultati meravigliosi solo se dirigevano tutta la propria forza verso il punto in cui avevano deciso di mostrare la loro grandezza”.
La spiegazione neuroscientifica a quanto scoperto dagli psicologi sulla potenza della concentrazione intensa passa dalla mielina, tessuto lipidico che avvolge gli assoni dei neuroni e consente alle cellule di attivarsi più rapidamente. In questo modo il circuito dell’attenzione intensa si rafforza. Se ci concentriamo intensamente su una capacità specifica forziamo il circuito corrispondente ad attivarsi più volte. Questo innesca cellule chiamate oligodendrociti che avvolgono strati di mielina attorno ai neuroni nei circuiti, rendendo quella capacità stabile e acquisita. Viceversa, ogni volta che ci distraiamo attiviamo altri circuiti neuronali che anziché isolare i neuroni che vogliamo rafforzare. Quindi per acquisire rapidamente competenze complesse è necessario concentrarsi al massimo, senza distrazioni.
2° Messaggio: Come evitare le distrazioni

Intervalla la concentrazione (non la distrazione) con momenti di pausa
In primis si parte dalla digital detox (disintossicazione digitale).
Bisogna regolare internet e gli smartphone che sono un concentrato di distrazione. Stabilisci il tempo in cui lavori “offline” e i momenti in cui ti colleghi a internet. L’ideale sarebbe definire un tempo come un paio di ore dove non ti colleghi per nessun motivo a internet, lavori con la massima concentrazione “in modalità aereo”. Vediamo tre ostacoli che potresti incontrare e come gestirli.
- Lavoro che richiede un collegamento costante a internet, come fare? Ci sono dei lavori dove è necessario controllare frequentemente la posta elettronica, per rispondere ai colleghi o al proprio capo. Puoi stabilire un intervallo di tempo breve di lavoro “offline”, con delle pause di distrazione dove ti colleghi e gestisci le risposte “online”. Ad esempio puoi collegarti ogni 15 minuti alla posta elettronica e pianificare 5 minuti di controllo e risposte, poi torna alla modalità “offline”. In questo modo in un’ora riesci a trascorrere 45 minuti “offline” e solo 15 “online”.
Stabilisci dei periodi di 15 minuti in cui non ti colleghi e rispettali! - Rispetta gli orari anche se hai bisogno di internet. Capita spesso che nel lavoro “offline” si renda necessario reperire delle informazioni su internet. Non farlo! Piuttosto inizia un’altra attività “offline” e aspetta che passi l’intervallo che hai definito: così alleni la tua capacità di resistere alla tentazione e non cedere e rafforzi il tuo muscolo della volontà.
- Estendi l’abitudine anche al tempo libero. Anche quando sei nel tempo libero, riduci al massimo i momenti di connessione a internet e dedica il tempo alle attività veramente importanti per te (le approfondiamo nel paragrafo sotto “Non usare internet come mezzo di distrazione”).
In pratica devi allenare il cervello a resistere agli impulsi della distrazione!
Abbandona i social media per 30 giorni
Questa tecnica suggerita da Cal nel suo libro per noi è ‘disruptive’, ossia dirompente. Non facile da attuare ma te la propongo (in parte io già la adotto…).
La prima domanda che ti devi fare è: “I benefici che mi dà consultare (compulsivamente) i social media è di reale valore?”
Certamente scorrere i feed di Facebook, Instagram o Tik Tok ci dà qualche tipo di piacere, ma dobbiamo chiederci se quel beneficio compensa le controindicazioni che quel comportamento ha su di noi. I tools di rete sono pensati per creare dipendenza e sottraggono attenzione ad altre attività che potrebbero essere più importanti per noi. Inoltre, i social network ci lasciano esausti e scarichi di energia. Oltre a sottrarci tempo prezioso da dedicare ad attività per noi di vero valore, come stare con la nostra famiglia o gli amici, portare avanti un progetto per noi speciale, fare attività fisica o una passeggiata nella natura, i social media sono anche deleteri per la nostra attenzione visto che ci espongono a continue distrazioni di “basso valore aggiunto”.
Per questo fai questo test:
- prova ad abbandonare i social media come Facebook, Instagram, Tik Tok per un tempo determinato, se non riesci 30 giorni puoi iniziare con una settimana o anche un paio di giorni (se proprio sei addicted inizia con un giorno intero!!!). Anche se tu fossi un Social Media Manager per professione potresti usare questa pratica per il tuo profilo personale.
- Quando lo hai fatto, poniti queste due domande:
- Gli ultimi 30 giorni sarebbero stati più interessanti e divertenti con i social media?
- E’ importato a qualcuno della tua assenza?
- Se la risposta è “no” a entrambe le domande puoi abbandonare definitivamente i social…
La principale motivazione che spinge verso i social media è la ricerca continua di un riconoscimento personale. Questo ci spinge a frammentare continuamente e in maniera sconsiderata il nostro tempo e la nostra attenzione postando qualsiasi cosa sui social networks o curiosando i contenuti degli altri, mentre avremmo più riconoscimento sociale se portassimo avanti progetti importanti o ci impegnassimo seriamente nella vita reale, incontrando persone a noi care o dedicandoci al volontariato.
ACHTUNG!!! ATTENZIONE!!!: Non sottovalutare il nemico!

Preparati perché la lotta contro i Social Media è molto impegnativa!
Ricordati che i social sono prodotti sviluppati da aziende private ultra ricche che investono somme incredibili in un marketing accurato e sono progettati per carpire informazioni personali e attenzione per poi rivenderle agli inserzionisti.
Non usare internet come mezzo di intrattenimento
Arnold Bennet, uno scrittore inglese vissuto tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, osservò che in media i londinesi lavoravano 8 ore al giorno dalle 10 alle 18:00 e consideravano che la giornata fosse interamente dedicata al lavoro.
In realtà un colletto bianco aveva 16 ore libere che secondo Bennet andavano usate come “un giorno nel giorno” da dedicare alla propria crescita personale.
Oggi invece tempo libero viene sprecato, soprattutto da chi è più a proprio agio con la tecnologia. Il nostro compito è scegliere con attenzione come utilizzare il tempo che in non cui non siamo impegnati sul lavoro. Oltre ai social media, bisogna stare attenti ai siti web di intrattenimento progettati per catturare la nostra attenzione, come quelli di notizie che usano titoli confezionati con cura e facili da assimilare, pensati per essere il più accattivante possibili. In ogni articolo sono poi presenti le anteprime di altri articoli che utilizzano immagini d’effetto che stimolano il nostro coinvolgimento. Questi strumenti di rete, così come i Social Media, devastano la nostra capacità di concentrarci. Per questo dobbiamo ricordarci della seguente regola:
Scegli con attenzione come trascorrere tempo libero
Un modo per non farti ‘calamitare’ dall’utilizzo di internet come mezzo di intrattenimento è pianificare ogni giorno degli obiettivi di valore per noi da raggiungere. Possiamo ‘sfidarci’ nel leggere 10 pagine al giorno del nostro libro preferito, trascorrere del tempo in compagnia di una persona che apprezziamo, dedicare uno slot di tempo a un hobby prefissato o a dell’esercizio fisico,… è più facile resistere alla tentazione di perdere tempo su questi siti se abbiamo alternative di qualità da perseguire!
Quando non lavoriamo in realtà NON abbiamo bisogno di svago di vuoto, ma di varietà di attività interessanti che sviluppano noi stessi e il nostro entusiasmo.
Offri al cervello un’alternativa di qualità
3° messaggio: Come allenare la concentrazione intensa

Scegli il “metodo” giusto per attivare la concentrazione intensa
Per lavorare con la massima concentrazione ci sono 4 principali approcci che possiamo utilizzare, e noi dobbiamo sceglierne 1, quello più adatto a noi.
Questo approccio, o filosofia, dipende da 2 fattori:
- da come siamo fatti
- dalle caratteristiche del lavoro che svolgiamo (se sei uno studente sei più libero sotto questo punto di vista).
Vediamoli insieme:
- filosofia monastica: questo approccio si applica alle persone che hanno un obiettivo professionale ben definito e di grande valore. Prevede l’isolamento dalle altre persone, la scelta di lavorare in spazi silenziosi e solitari, dove è impedito a chiunque di disturbarci. Vanno eliminati o ridotti drasticamente gli obblighi superficiali e puoi addirittura eliminare il tuo indirizzo email sui siti e social network: l’email è uno strumento meraviglioso per le persone che nella vita hanno un ruolo organizzativo e dirigenziale ma non per chi deve andare a fondo delle cose, come ad esempio uno scrittore. Neal Stephenson, romanziere, afferma: “Per scrivere i buoni romanzi con un ritmo regolare è necessaria la concentrazione”. Un manager che riveste un ruolo fondamentale per un’azienda multimiliardaria non può indicare un prodotto finito come simbolo della sua carriera, quindi NON rientra nella cerchia per la quale va bene la filosofia monastica. Questo tipo di filosofia è adatto solo alle persone il cui contributo al mondo è facilmente identificabile chiaro realizzabile individualmente.
- filosofia bimodale: Carl Gustav Jung, che trascorreva 5 giorni nella mondanità, lavorando con i pazienti, confrontandosi con i colleghi e partecipando a conferenze, e due giorni alla settimana di ritiro nella “Torre” che aveva fatto costruire per ritirarsi in pace e nel silenzio. È un tipico esempio della filosofia bimodale che toglie la superficialità solamente nei periodi di ritiro, identificati ad esempio in un paio di giorni a settimana. Questa filosofia prevede periodi di tempo limitati chiaramente dedicati ad un impegno intenso e profondo e altri periodi in cui invece ci si dedica alle classiche attività. La concentrazione intensa e profonda secondo la filosofia bimodale è produttiva solo si viene un tempo sufficiente dedicato a questa modalità, mai meno di un giorno intero, perché gli sforzi raggiungano la massima intensità cognitiva in cui si verificano i cambiamenti.
- la filosofia ritmica è quella di un lavoro con la massima concentrazione per periodi limitati ma tutti i giorni. Per monitorare il rispetto di questi periodi di lavoro intenso nella giornata si deve segnare una “x” sul calendario quando lo si è svolto. Queste “x” dei giorni in cui si è lavorato formano, giorno dopo giorno, una catena che offre una visualizzazione dell’impegno profuso e aiuta a non interrompere questa abitudine. Questa filosofia è adatta agli scrittori e agli amanti del fitness che devono dedicare un lavoro intenso e continuativo distribuito ogni giorno per raggiungere i risultati. Il tempo da dedicare al lavoro intenso dev’essere chiaramente pianificato. In genere ogni sessione deve essere almeno di 90 minuti e si possono fare sessioni tutti i giorni, ad esempio dalle sei alle 07:30 del mattino. Grazie a questo sforzo quotidiano si raggiungono dei risultati molto importanti anche in breve tempo: se il lavoro principale non consente l’applicazione della filosofia bimodale si può utilizzare quella ritmica.
- La filosofia giornalistica è quella in cui ogni volta che si riesce a trovare un po’ di tempo libero si entra velocemente in modalità di concentrazione intensa. Bisogna essere metodici. Questo approccio non è adatto ai neofiti della concentrazione, quelli che ci mettono molto tempo per concentrarsi o che fanno fatica a rimanere concentrati. E’ una filosofia che richiede un senso di fiducia nelle proprie capacità e la convinzione che si è impegnati in qualcosa di importante e che si avrà successo. Questa filosofia è difficile da seguire per chi non ha già raggiunto dei successi personali. Se però si ha fiducia nel valore che si sta cercando di realizzare e se si ha la capacità di concentrarsi è una modalità sorprendentemente produttiva. Se si ha chiaro l’obiettivo da raggiungere e l’importanza per la propria vita del raggiungimento di quell’obiettivo, si potrà utilizzare questa filosofia che permette di focalizzare il proprio tempo in modo produttivo.
Personalmente, se da una parte mi piace la filosofia Bimodale di Jung, quella ritmica e giornalistica meglio si adattano alla mia situazione di papà e lavoratore.
Scegli le cose importanti e appassionanti per la concentrazione intensa
Non tutte le cose che facciamo ogni giorno hanno la stessa importanza. Ci sono attività importanti e attività superficiali. Per attivare la concentrazione intensa dobbiamo attivare prima la motivazione, una sottile corrente che quando scorre in noi ci mette in movimento e ci fa perseguire senza sforzo nelle attività a cui ci dedichiamo. Per attivare la motivazione è fondamentale riconoscere il significato profondo per noi di quello che facciamo. Da una parte possiamo riflettere sul significato ultimo del nostro lavoro, come nel racconto “La Cattedrale” (ho scritto un post in proposito qualche hanno fa sul blog “piusemplice.net”: “IL SENSO DELLE COSE” – clicca qui per aprirlo).
Dall’altra è importante che l’obiettivo che scegliamo di perseguire risuoni in noi ad un livello profondo, ossia che sia coerente con i nostri valori e desideri più intimi. Come abbiamo detto all’inizio del post riprendendo gli studi di Mihály Csíkszentmihályi, le persone entrano in uno stato di flusso più facilmente quando lavorano con intensità a qualcosa che amano.
Dobbiamo quindi individuare le attività di valore per noi e separarle dalle attività superficiali.
Come puoi capire se una attività è superficiale?
Il test che puoi fare è semplice, basta porsi la seguente domanda: quanti giorni servirebbero per formare un brillante neolaureato senza alcuna specializzazione per completare quella attività? Se bastano pochi giorni è piuttosto superficiale, se sono necessari mesi allora l’attività è importante.
Ricordati che le attività importanti seguono “la legge dell’80/20”: il 20% delle azioni porta all’80% dei risultati. Questa legge si applica a tutto: ad esempio analizzando il proprio portafoglio clienti in rapporto agli utili prodotti, è facile scoprire che il 20% dei clienti portano all’80% del fatturato. Questa legge si applica anche in quest’ambito: il 20% delle attività (quelle importanti) portano all’80% dei risultati.
Agite come manager e pianificate la giornata
Per prolungare i periodi di concentrazione intensa e raggiungere risultati brillanti possiamo lavorare come insegnava Teddy Roosvelt, il 26° presidente degli Stati Uniti, che riusciva a dedicare tempo a tante attività diverse come lo sport, lo studio ed altre passioni, con estremo successo. Fin dai tempi dell’Università il tempo che dedicava allo studio era limitato, ma era caratterizzato da una “intensità feroce” che lo portava a raggiungere i risultati. Lui seguiva il seguente metodo che puoi applicare anche tu:
- Stabilisci l’obiettivo più importante per te in questo momento
- Stima quanto tempo devi riservare per raggiungere l’obiettivo
- Datti una scadenza sfidante
- Dimezza (o riduci significativamente) il tempo che avevi previsto
- Inizia!
Avere delle scadenze brucianti ci aiuta a concentrarci al massimo delle nostre potenzialità. Quando poi raggiungiamo l’obiettivo guadagniamo fiducia in noi stessi e intanto abbiamo allenato la nostra forza di volontà, come dopo una serie di allenamenti in palestra, e come abbiamo visto parlando dei circuiti neuronali, il nostro cervello si è potenziato!
E’ poi necessario pianificare le “attività importanti” nella giornata: la mattina fai la lista delle attività fondamentali che vuoi chiudere nella giornata e segnale nella tua agenda, stabilendo la durata e il momento in cui le svolgerai. Fissa, inoltre, la fine della giornata lavorativa, ad esempio alle 18:30. Quando hai terminato la giornata chiudi il lavoro e lascia spazio al “vuoto creativo”. Se non hai finito il lavoro alle 18:30 è meglio prolungare un pochino la giornata lavorativa, ma quando interrompi non occuparti più di tematiche lavorative. Ci sono tre ragioni per comportarsi in questo modo:
- staccare la spina favorisce le intuizioni. Sono stati fatti degli esperimenti in cui alcuni gruppi dovevano prendere delle decisioni quando erano distratti in un quando erano concentrati con la mente razionale e si è notato che per prendere alcune decisioni è più portata la mente inconscia. Se ci troviamo davanti a problemi di logica è necessario utilizzare la mente razionale, ma quando ci troviamo di fronte a problemi che hanno un numero molto elevato di variabili, la nostra mente inconscia è più capace di elaborare tutte le informazioni e farci prendere la scelta giusta.
- staccare la spina ci aiuta a ricaricare le energie che ci servono per lavorare concentrati. Alcuni esperimenti hanno evidenziato che trascorrere del tempo nella natura migliora la nostra capacità di concentrazione. La concentrazione è una risorsa finita e quando si esaurisce non riusciamo a concentrarci. Camminare in una città trafficata o in un centro commerciale impegna la nostra mente che deve prendere continue decisioni su cosa fare in base all’ambiente circostante. Quando siamo nella natura la nostra mente si può rilassare rigenera l’attenzione e quindi la capacità di concentrazione. Anche esperienze che ci forniscono stimoli “intensamente affascinanti” ricaricano la nostra attenzione, come ad esempio trascorrere tempo con un amico, ascoltare la nostra musica preferita, giocare con i figli, uscire per fare una attività fisica che ci piace, …
- Il lavoro che si svolge la sera invece di riposarci di solito è privo di valore. La sera abbiamo finito il serbatoio della nostra “concentrazione intensa”. Per migliorare in un campo è necessaria la concentrazione intensa e la pratica intenzionale, utilizzando al massimo le nostre capacità cognitive. Ericsson osserva che per un principiante un’ora di concentrazione intensa sembra limite massimo mentre per un esperto questo numero può arrivare a quattro. Se pratichiamo quindi la concentrazione per quattro ore anche distribuite due la mattina e due il pomeriggio arriviamo alla sera che abbiamo esaurito la nostra riserva di concentrazione. Qualsiasi attività che faremo la sera, quindi, non avendo più concentrazione intensa a nostra disposizione sarà povero di valore.
Conclusione
Bene, se sei arrivato qui sei già un campione di concentrazione! Direi che hai superato il primo livello, puoi ora addentrarti a quelli successivi per rendere la tua vita sempre più bella e piena di significato! Seleziona con cura le attività veramente importanti per te e lavora su queste con la “concentrazione intensa”, o Deep Work, in modo da produrre risultati di estremo valore e in tempi ristretti. Dopo che ho letto questo libro ho identificato la “filosofia giornalistica” come quella più adatta a me, e sono riuscito a concentrarmi in modo molto intenso con più facilità rispetto a prima e per tempi più prolungati. Inoltre, riconosco con più chiarezza gli obiettivi a cui tengo di più e mi è più facile ridurre le distrazioni.
Ti auguro di vivere gli stessi cambiamenti,
buona evoluzione,
Alberto
Dott. Alberto Ruffinengo Counsellor Professionista Psicosintetico a indirizzo Aziendale