7 LEZIONI E MEZZO SUL CERVELLO: I 3 MESSAGGI PIU’ URGENTI DA APPRENDERE!

L’AUTRICE E PERCHE’ LEGGERE QUESTO LIBRO

Chi è Lisa Feldman Barrett?

E’ una neuroscienziata nonchè “Distinguished Professors” di psicologia presso Northeastern University di Boston.  L’ho scoperta perché volevo leggere il suo libro “Come sono fatte le emozioni” ma non c’era su Audible. Invece ho trovato questo suo libro e mi sono detto: “Bè, intanto cominciamo a conoscere questa autrice con “7 lezioni e mezzo sul cervello”, se mi piace poi leggo anche l’altro suo libro.

E devo dire che “7 lezioni e mezzo sul cervello”mi è piaciuto molto, tanto che me lo sono “ascoltato” due volte (e poi come al solito ne ho comprato una copia cartacea…).

Perché leggere questo libro?

Questo libro mi è piaciuto molto perché amo tutti quei libri che aumentano la consapevolezza di noi stessi, di come siamo fatti e come funzioniamo, soprattutto se hanno anche un contenuto “rivoluzionario”.

E la neuroscienziata ci spiega bene come funziona il nostro cervello, con parole semplici, raccontandoci cose tanto vere quanto inaspettate. Il cervello comanda tutte le nostre azioni, e Lisa ci spiega che direzioni prende e perché facciamo alcune cose anziché altre. Secondo te è vero o falso che il tuo cervello funziona in modo reattivo in base a quello che è appena successo? Se hai pensato che è vero stai sbagliando… poi vediamo perché. Per non parlare del collegamento tra il nostro cervello e quello degli altri!

Tuffiamoci subito nei 3 contenuti più urgenti da comprendere che ti renderanno diverso a partire dalla fine della lettura di questo articolo!

“7 LEZIONI E MEZZO SUL CERVELLO”: 3 MESSAGGI PRINCIPALI

“Il vostro tipo di mente è solo uno fra tanti e non siete imprigionati in quella mente: potete cambiarla. Le persone lo fanno continuamente”.

Vediamo i 3 messaggi in super sintesi:

  1. Il cervello non serve per pensare, ma per ottenere tutto ciò che abbiamo bisogno per sopravvivere o per ottenere il massimo che possiamo in un dato contesto.
  2. Il cervello non funziona su base reattiva ma predittiva! Funzionamento reattivo: succede questo allora faccio quest’altro. Il cervello non agisce così, sulla base di quello che è successo, ma su quello che prevede succederà da lì a poco.
  3. Il nostro cervello lavora in segreto con gli altri cervelli: siamo tutti collegati! Attraverso le nostre parole possiamo scatenare reazioni bio-fisiche sugli altri (e anche gli altri le scatenano in noi). Puoi scegliere se essere un “polo positivo” o un “succhiaenergia”, e puoi anche scegliere con che tipo di persone stare.

Perché sono importanti queste 3 lezioni che ho selezionato?

Ho scelto la prima lezione perché ti aiuta a capire a cosa serve veramente il nostro cervello: saperlo da’ una spiegazione ai tuoi comportamenti quotidiani e ti fa capire lo scopo delle tue azioni. Un vero tuffo di consapevolezza!

La seconda lezione che ho selezionato ti spiega come funziona il nostro cervello. Sapere che la nostra “materia grigia” funziona in base a continue previsioni di quello che accadrà ti darà un grosso potere sulle tue prossime mosse (soprattutto dopo che ti avrò detto il piccolo trucco che usa il cervello per fare queste previsioni).

La terza lezione che ho selezionato è fondamentale perché spiega come il tuo umore è legato agli altri e quindi ti aiuta a capire le cose che puoi fare per far star bene le persone vicino a te e soprattutto le persone che ti fanno stare bene versus quelle che ti fanno stare male.

1° MESSAGGIO: IL CERVELLO NON SERVE PER PENSARE

“Il cervello non serve per pensare”.

E chi lo avrebbe mai detto…

Siamo così immersi in una cultura “tutta mente” dove sembra che solo il cervello, il pensiero, la razionalità e la logica siano i capisaldi dello sviluppo umano, che sentire una neuroscienziata dire che il cervello non serve per pensare è un crash rivoluzionario!

Eppure è così.

Il cervello di tutti gli esseri viventi, e quindi anche il nostro, è impegnato fin dalle origini della vita a  presidiare la nostra sopravvivenza mediante un processo che si chiama “allostasi”. L’allostasi è la mamma (o il papà) della “omeostasi”.

Per farla breve, e facile, l’omeostasi è la capacità dell’essere umano di regolare tutti i parametri fisiologici vitali in modo che siano in equilibrio e possiamo vivere. Ad esempio, la temperatura corporea, il ph della pelle, i livelli di glucosio e ossigeno nel sangue e così via. Omeostasi viene dal greco “omeos” che vuol dire stesso e “stasis” che significa stabile. Quindi “rimanere stabile rimanendo lo stesso”.

Ma cosa usa l’omeostasi per questo lavoro?

Energia.

E chi si occupa della gestione dell’energia? L’allostasi che si occupa della gestione del bilancio corporeo.

  • Allostasi indica la gestione del bilancio corporeo prevedendo le esigenze corporee e preparandosi a soddisfarle prima che si presentino”.

L’allostasi si occupa quindi di prevedere quali saranno i bisogni del nostro sistema corporeo e si premura di fare in modo che di fronte a un cambio di condizioni noi abbiamo l’energia per sopravvivere. Allostasi dal greco vuol dire “allos” che significa variabile e “stasis” che vuol sempre dire stabile. Quindi “rimanere stabili nel cambiamento”. Di fronte a situazioni di stress, l’allostasi regola i mediatori ormonali, i neurotrasmettitori, in modo da anticipare le sfide.

Per vivere abbiamo bisogno di energia e l’allostasi ci aiuta a prevedere i fabbisogni energetici prima che si manifestino.

La gestione del bilancio metabolico avviene grazie previsioni: infatti, il nostro cervello continua a calcolare se l’azione che stiamo per compiere porta più frutto, ossia fa guadagnare più energia, rispetto a non compierla.

Per saperlo deve fare delle previsioni. Ad esempio il cervello sa che lo spostamento consuma energia, allora si fa una domanda: mi produce un vantaggio?

Se per esempio ottengo del cibo ok, il cervello mi da’ il consenso.

Se è inutile meglio non spostarsi.

Obiettivi come cibo, riparo, affetto, riproduzione o protezione fisica sono tutti funzionali alla nostra sopravvivenza. Quindi anche lo sforzo di “rompere il ghiaccio” con una ragazza (o un ragazzo) può portarmi un vantaggio, e questo l’allostasi lo sa.

Quindi ora puoi comprendere più approfonditamente perché ti comporti in un certo modo, quali bisogni stai inseguendo o quali “stress” stai gestendo.

Ma soprattutto puoi pensare a modi “più creativi” per ottenere quello che vuoi o evitare quello che non vuoi. Prima di fare qualcosa agendo impulsivamente, puoi domandarti: “C’è un modo migliore per ottenere lo stesso risultato?”. Ad esempio: prima di metterti a scrivere pagine di appunti puoi chiederti se non ti conviene attivare la dettatura automatica in modo che semplicemente parlando i tuoi pensieri si trasformino in “pagine scritte”!

Come mi piace pensare, puoi affinare il tuo sistema per ottenere il “Massimo risultato, con il minimo sforzo”.

Questo è un grande passo avanti per la tua intelligenza.

2° MESSAGGIO – IL CERVELLO PREVEDE (QUASI) TUTTO QUELLO CHE FACCIAMO

Il nostro cervello è chiuso dentro al cranio e non ha nessun contatto con l’esterno, come le tre scimmiette: non vede, non sente e non parla, ci hai mai pensato?

Governa la nostra “macchina” sulla base dei dati che gli vengono riportati attraverso complessi sistemi sensoriali, neurotrasmettitori ed altri processi interni. Il cervello fa 3 cose:

  1. registra i dati esterni e interni. Dati esterni: temperatura, se piove o se c’è il sole, i rumori e gli stimoli tattili, il gusto, le immagini che impressionano l’occhio, … Il cervello elabora anche tutte le sensazioni interne, come ci sentiamo, quanta energia abbiamo, l’umore, …
  2. confronta tutti i dati esterni e interni con le nostre esperienze passate per capire cosa abbiamo fatto in passato in presenza di stimoli (esterni e interni) simili a quelli che stiamo vivendo ora.
  3. decide cosa fare elaborando previsioni future sulla base dei dati raccolti e delle esperienze passate in modo da farci ottenere quello che desideriamo.

In pratica raccoglie i dati del presente, li confronta con – il nostro – passato e fa una previsione sul futuro per decidere le nostre azioni.

Se ad esempio dobbiamo prendere una valigia in alto dentro a un armadio, potremo prendere una scala di alluminio e, anche se è la prima volta che la usiamo, il nostro cervello ripescherà dal nostro passato l’esperienza di essere saliti su scale simili, e prevederà quello che dobbiamo fare per arrivare in cima per recuperare la valigia e soddisfare il nostro bisogno.

Questo processo avviene per tutto quello che dobbiamo fare: se ci troviamo a dover presentare un documento di fronte a persone che non abbiamo mai visto, il nostro cervello prenderà a prestito qualche esperienza simile nel passato per guidarci e prefigurerà le azioni da fare per svolgere al meglio quel compito.

O ancora: se sente che abbiamo poca energia (magari perché abbiamo dormito poco) e siamo a metà giornata, ci fa ingurgitare caffè o cioccolata o altri cibi carichi di zuccheri perché sa che in passato questo ci ha aiutato a recuperare energia.

Perché è importante questa comprensione del funzionamento del nostro cervello?

Semplice: perché ci dà la possibilità di EVOLVERCI!

Se potessimo cambiare il nostro passato anche le azioni di oggi sarebbero diverse, perché il nostro cervello farebbe previsioni diverse.

In questo momento possiamo cambiare il modo in cui il nostro cervello prefigurerà il futuro.

Per farlo dobbiamo:

  1. Apprendere nuovi concetti (e lo stai già facendo leggendo questo articolo…)
  2. Coltivare nuove esperienze
  3. Intraprendere nuove attività

Se vuoi fare da subito qualche mossa in questo senso – e migliorare il funzionamento del tuo cervello e quindi la tua vita futura – puoi leggere l’articolo COME USCIRE DALLA CAMERA DELL’ECO (E PENSARE IN MODO INNOVATIVO) in particolare il paragrafo “Tre tecniche semplici per uscire dalla “camera dell’eco” (e fare la differenza!) – clicca qui.

Grazie a queste tecniche possiamo evolverci e non rimanere sempre uguali a noi stessi.

3° MESSAGGIO: IL NOSTRO CERVELLO LAVORA IN SEGRETO CON GLI ALTRI CERVELLI

Che lo vogliamo o no, gli altri influenzano il nostro umore. E noi influenziamo quello degli altri. Abbiamo parlato del bilancio metabolico, ossia il fatto che il nostro cervello si occupa, tramite l’allostasi, di procurare sempre l’energia al nostro corpo per vivere e soddisfare i nostri bisogni.

Ma c’è di più.

Siamo tutti connessi e quando interagiamo con gli altri facciamo due cose:

  1. o facciamo un “deposito” di energia nell’altro e lui sta meglio,
  2. o facciamo un “prelievo” della sua energia e lui si sentirà più scarico.

Le persone simpatiche tipicamente fanno dei “depositi” negli altri e quindi hanno tante persone che vogliono frequentarle, mentre le persone che si lamentano sempre o criticano sempre fanno dei “prelievi” negli altri e quindi tendono a essere isolate socialmente.

Tutti siamo legati agli altri. Questa regolazione ha effetti misurabili. I cambiamenti nel corpo di una persona ha impatto sul corpo di un’altra. Il respiro si sincronizza, così come il battito cardiaco, sia parlando del più e del meno che in una discussione accesa.

Anche in una lezione di yoga o cantando in un coro. Uno conduce e gli altri seguono.

Quando NON c’è fiducia e simpatia, ci comportiamo come se ci schiacciassimo i piedi a vicenda.

Se alziamo la voce o un sopracciglio possiamo influenzare quello che accade nel corpo degli altri, come gli ormoni che hanno in circolo o le sostanze presenti nel sangue.

Le relazioni amorose fanno bene e fanno sì che ci siano meno probabilità di ammalarsi e anche di guarire da malattie pregresse. Questo accade anche se abbiamo un animale domestico. E succede anche sul posto di lavoro se c’è un clima di fiducia.

Mentre interagiamo con gli altri anche il nostro cervello cambia, tramite un processo che viene chiamato “sintonizzazione” e “potatura”.

Empatizzare con gli altri ci porta quindi a benefici. Costruire nuove amicizie con persone edificanti è “terapeutico” per il nostro umore e il nostro benessere. Il problema è che conoscere persone nuove vuol dire anche fare uno sforzo extra perché entrare in relazione con persone nuove richiede energia. E questo richiede un “prelievo” dal nostro bilancio corporeo. Il nostro cervello tende a farci stare con persone che conosciamo già perché lo sforzo per il bilancio corporeo è minore, anche se queste persone non sono sempre positive per noi!

Se poi la persona nuova che ci sforziamo di conoscere ci rifiuta o ci tratta male avremo sprecato energia e in più avremo ricevuto un prelievo da parte sua nel nostro bilancio corporeo: un rischio enorme che il nostro cervello non vuole compiere!

Anche qui è molto importante la funzione predittiva del cervello (vedi il “messaggio 2” sopra riportato).

Se nel passato abbiamo avuto esperienze negative con le amicizie o nelle relazioni amorose il cervello tenderà ad evitare di aprirsi agli altri perché i “dispendi energetici” non erano stati ripagati. Se invece siamo simpatici o belli e in passato abbiamo avuto risposte positive nei primi approcci con gli altri, il cervello vedrà una ricompensa nell’approccio con persone nuove e saremo più aperti.

Le qualità che fanno “versamenti” positivi negli altri sono:

  1. empatia
  2. ascolto
  3. simpatia
  4. allegria
  5. sostegno
  6. comprensione
  7. gentilezza
  8. apprezzamento
  9. apertura

TECNICA DI AUTOMIGLIORAMENTO

Prova ad aprirti di più con gli altri sviluppando le qualità sopra elencate, effettua un piccolo prelievo sul tuo bilancio energetico per “rompere il ghiaccio” e costruisci nuove esperienze positive per il tuo cervello che influenzeranno le tue decisioni future (e il tuo benessere futuro in generale)!

CONCLUSIONE

In conclusione, “7 lezioni e mezzo sul cervello” di Lisa Feldman Barrett non è solo un libro teorico sulle neuroscienze, ma un vero e proprio strumento pratico per migliorare la tua vita quotidiana. Grazie a questo libro puoi sviluppare un maggior controllo sulle tue azioni e reazioni. Ad esempio, comprendere che il cervello è una macchina predittiva ti permette di sfruttare meglio la tua capacità di anticipare le sfide, sia nel lavoro che nelle relazioni personali. Sapendo che non agiamo solo in base a ciò che è appena successo, ma su ciò che il nostro cervello prevede accadrà, possiamo intervenire in modo più consapevole e strategico nelle nostre decisioni.

Inoltre, il concetto che il nostro cervello lavora in sinergia con gli altri è un potente promemoria che le tue interazioni quotidiane non sono solo superficiali: le emozioni e l’energia che scambi con gli altri influenzano direttamente il tuo benessere e il loro. Questo può tradursi in azioni concrete, come scegliere di circondarti di persone che ti sollevano e ti arricchiscono, evitando quelle che sottraggono energia.

Infine, l’idea che possiamo cambiare il nostro tipo di mente è rivoluzionaria: non sei bloccato in un certo modo di pensare o essere, ma puoi evolvere. Puoi migliorare le tue relazioni, il tuo approccio al lavoro e la tua gestione dello stress imparando nuove esperienze e coltivando nuove abitudini (come registrandoti alla Newsletter di “Armonia sul lavoro” per non perderti neanche un articolo!). Questo libro ti offre quindi una comprensione profonda di te stesso e una guida per diventare una versione migliore di te, giorno dopo giorno.

Bene, se ti è piaciuto questo articolo e vuoi approfondire il tema puoi acquistare il libro e scoprirai che il cervello è fatto a RETE (così sono disposti i neuroni) (lezione 2 del libro), come si evolve il cervello e i meccanismi di Sintonizzazione e Potatura per “riprogrammarlo” (lezione 3 del libro), i diversi tipi di mente (lezione 6) e il fatto che il cervello può creare la realtà (lezione 7).

Buona evoluzione!

Alberto

Dott. Alberto Ruffinengo Counsellor Professionista Psicosintetico a indirizzo Aziendale
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