“Se non riesci a fare nel modo giusto le piccole cose, non riuscirai mai fare nel modo giusto le grandi cose”

William McRaven

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L’AUTORE E PERCHE’ LEGGERE QUESTO LIBRO

“Fai il tuo letto tutte le mattine: in questo modo avrai completato il primo compito della giornata, ti dà una piccola sensazione di orgoglio e ti dà lo stimolo per completare un altro compito, poi un altro e un altro ancora. Rifarti il letto rinforza la consapevolezza che nella vita contano le piccole cose.

“Se non riesci a fare nel modo giusto le piccole cose, non riuscirai mai fare nel modo giusto le grandi cose nella vita.”

Chi è William Mc Raven?

L’autore del libro è Ammiraglio della Marina Militare Americana 4 stelle – giusto giusto il livello militare più alto – ed è stato comandante della missione Lancia di Nettuno dove è stato sconfitto Osama Bin Laden. Mc Raven, Ex Navy Seal, ora è rettore in 15 Università del Texas.

Perché leggere questo libro?

Il libro mi è piaciuto perché sottolinea come la disciplina (nel suo caso particolarmente ferrea e dura) porta a grandi risultati e racconta con esperienze di vita vissuta come se vuoi cambiare la tua vita e il mondo devi impegnarti a fondo e credere sempre in quello che fai.

FAI BENE LE PICCOLE COSE PER FAR BENE LE GRANDI COSE.

Sul potere della abitudini e della perseveranza è stato detto tutto.

Ma l’esperienza dell’Ammiraglio e Navy Seal William Mc Raven sicuramente può essere di ispirazione per molti di noi.

Nel libro “Fatti il letto” racconta alcuni episodi che ha vissuto durante il corso di addestramento per essere Navy Seal e che lo hanno aiutato nella vita. In realtà non servono solo a lui: sono degli insegnamenti che valgono per tutti coloro che vogliono fare dei cambiamenti nella loro vita e che vogliono aiutare gli altri a fare lo stesso. Se non sai chi sono i Navy Seal, sono il corpo scelto dell’esercito americano impegnati nelle missioni più pericolose al mondo. Seal vuol dire “Sea” (mare), “Air” (aria) e “Land” (terra): il loro addestramento li rende i più abili in tutti questi ambiti.

Vediamo insieme i 5 insegnamenti che ho trovato più “evolutivi”.

LEZIONE 1: ACCETTA L’INSUCCESSO ANCHE QUANDO DAI TUTTO.

Durante l’addestramento dei Seal l’uniforme tutte le mattine doveva essere perfetta: berretto inamidato, uniforme stirata, fibbia della cintura perfettamente lucida. Ogni mattina c’era l’ispezione e se c’era anche una piccola imperfezione, dovevi buttarti nell’acqua dell’oceano completamente vestito e poi rotolarti nella sabbia finchè non eri ricoperto di sabbia da capo a piedi. Diventavi un “biscotto di zucchero” (Sugar Cookie). Dovevi poi tenerti addosso l’uniforme conciata in quel modo tutto il giorno, fredda, bagnata e piena di sabbia. Molti aspiranti Navy Seals non riuscivano ad accettare che, per quanto si fossero impegnati per essere perfetti per l’ispezione, poi venivano richiamati e dovevano diventare Sugar Cookie. Tutti i loro sforzi erano vani e nonostante si fossero impegnati al massimo non erano stati riconosciuti e apprezzati. Questi aspiranti hanno tutti fallito l’addestramento. Non avevano capito lo scopo. Non saresti mai riuscito a essere perfetto: anche se era tutto in ordine, periodicamente venivi mandato nell’oceano a inzupparti e a infarinarti completamente di sabbia. Faceva parte dell’addestramento anche se non ti veniva esplicitato.

Questo capita anche nella vita: certe volte per quanto ci si sia preparati a fondo o si svolga una prestazione perfetta, si finisce comunque per essere un “biscotto di zucchero”. Può esserti accaduto nel lavoro, nello sport, nello studio o in qualsiasi altro ambito.

Accetta gli insuccessi, diventa sugar cookie e vai avanti!

LEZIONE 2: QUANDO NON CE LA FAI PIU’… ALZA L’ASTICELLA!

Nei Seal ogni giorno c’erano allenamenti estenuanti. Ogni prova prevedeva un tempo standard che doveva essere rispettato. Se non fossi riuscito a completare la prova entro il tempo prestabilito, il tuo nome sarebbe finito in una lista. Quelli nella lista a fine giornata dovevano andare “al circo”: due ore di allenamento aggiuntivo, che significava che quel giorno non eri stato all’altezza, che avresti riposato meno e che il giorno dopo saresti stato ancora più stanco. Tutti prima o dopo finivano nella lista. Ma a chi ci finiva più spesso potevano capitare due cose: o si arrendeva e se ne andava, oppure, grazie agli allenamenti aggiuntivi, diventava più forte mentalmente e resistente fisicamente, e migliorava sensibilmente le sue prestazioni.  

Se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi non devi avere paura del “circo”.

Nella vita è fondamentale fissarsi degli obiettivi, con dei tempi da rispettare e risultati da raggiungere.

Se non ci riusciamo, possiamo arrenderci e abbandonare i nostri sogni, o lavorare più duramente e conseguire quello che ci siamo prefissi.

Siamo noi a scegliere ogni giorno se arrenderci o diventare più forti mentalmente.

Anche quando non ce la fai più… alza l’asticella dei tuoi obiettivi e lavora ancora più intensamente!

LEZIONE 3: AFFRONTA CON DECISIONE LE DIFFICOLTA’ CHE SI FRAPPONGONO FRA TE E I TUOI OBIETTIVI

A un certo punto dell’allenamento ti portano a fare una nuotata notturna all’isola di San Clemente nell’Oceano davanti a San Diego. Gli istruttori ti spiegano che è un posto dove si riproducono gli squali. Questo può spaventarti. In questi casi quando nuoti non devi muoverti in modo scomposto, perché gli squali “sentono” se hai paura. Devi andare avanti per la tua strada con il tuo ritmo. Se uno squalo particolarmente affamato ti attacca, devi tiragli un pugno sul naso e poi riprendere la tua nuotata tranquillo. Lui capirà che non sei una preda facile e ti lascerà stare.

Nella vita prima o poi incontrerai degli “squali”.

Sono quelle persone che…

  • ti mettono i bastoni tra le ruote,
  • ti sminuiscono,
  • non ti riconoscono,
  • ti invidiano,
  • sono gelose,
  • vogliono prevaricare…

Capita a tutti: quando succede non arretrare.

Affronta gli squali: dagli un pugno “metaforico” sul naso, supera le difficoltà, continua a fare il tuo e vai avanti.

LEZIONE 4: NEL MOMENTO PIU’ BUIO DAI TUTTO TE STESSO

Uno delle sessioni più delicate dell’addestramento dei Navy Seal è la “missione in notturna”.

In questa missione si devono fare 3 chilometri a nuoto sott’acqua, con visibilità scarsa e dotati solo di bussola. A un certo punto si entra nel porto nemico, ci si posiziona al centro della chiglia della nave da affondare e si piazzano le mine. Quando si arriva sotto il centro della nave, il mare intorno è così buio che non si riesce a vedere neanche la propria mano. Come se non bastasse, in quel punto il rumore dei motori della nave è assordante e mantenere la concentrazione è difficilissimo. E’ proprio in quei contesti che devi essere perfetto e dare il meglio di te.

Al buio più totale e con un rumore incredibile devi effettuare una operazione delicatissima senza sbagliare nulla.

Così è anche nella vita: quando affronti le situazioni più difficili, quando lo sconforto vuole avere la meglio, quando il rumore dentro e fuori di te è al massimo volume, quando sei in mezzo al tunnel più buio che hai mai affrontato… devi stare calmo, devi controllarti e chiamare a raccolta tutte le tue abilità che hai sviluppato, tutta la tua forza fisica e tutta la saldezza interiore che possiedi e agire!

LEZIONE 5: LA FEDE

La “Hell Week” – la settimana infernale – è una delle settimane più dure nel training dei Seals. Cosa si fa nella Hell Week? Ci si esercita ininterrottamente dormendo 4 ore a notte o anche senza dormire per 72 ore di fila, con lunghe ore in acque fredde, correndo per circa 150 chilometri sulla sabbia e ripetendo serie di migliaia di piegamenti, sit-ups e trazioni alla sbarra.

Una sera tutti si dovevano immergere nel fango fino al collo e passare una giornata e una notte lì dentro. Dopo un po’ di ore, il freddo supera tutte le protezioni e penetra prima nella carne fino ad arrivare alle ossa, i nervi cominciano a vibrare e sembra di morire. A metà della notte, nel momento più duro, uno degli istruttori accende lì vicino un fuoco, prepara un brodo caldo con il pollo ed esclama: “Chi vuole può venire a scaldarsi vicino al fuoco e bere un po’ di brodo caldo… se 5 di voi verranno tutti gli altri poi potranno uscire…”.

L’istruttore sa che basta che uno esca dal fango, e subito altri 4 fanno la stessa cosa. Uscire vuol dire arrendersi ed essere espulsi dal corpo dei Navy Seal. Una volta una recluta, stremata e attratta dal calore delle fiamme e dal profumo del brodo caldo, iniziò a muoversi per avvicinarsi al fuoco. Qualcuno provò a trattenerlo ma non c’era verso. A un certo punto, prima che la recluta uscisse del tutto dal fango, un seal iniziò a cantare una canzone che ripetevano in addestramento, rimanendo immobile nel fango. Era stonato, ma cantava con una voce profonda e forte. Alla sua voce si aggiunsero rapidamente quelle di altri. L’istruttore disse di smettere. Tutti si misero a cantare. Il seal che stava uscendo si fermò e tornò nel fango. Per tutti il freddo divenne meno intenso, l’uniforme sembrava meno bagnata, la fame sembrava essere diminuita e l’alba più vicina.

La fede e la speranza ti danno la forza per resistere ad ogni cosa.

Quando sei in difficoltà canta, canta dentro di te, canta con tutta la voce che hai in corpo, e visualizza il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

La sofferenza che stai attraversando diventerà meno intensa e i tuoi sogni saranno più vicini.

THE CONCLUSION

Un passaggio finale del libro che mi ha colpito molto è stato il potere demoltiplicatore delle nostre azioni.

McRaven parla a 8.000 studenti e dice che ognuno di noi incontra circa 10.000 persone nella propria vita. Se ogni studente riesce a “ispirare” e cambiare vita a sole 10 persone e queste 10 persone cambiano a loro volta la vita ad altre 10 persone in breve tempo si può cambiare la vita a 800 mila persone. Se si moltiplica questo cambiamento per diverse generazioni si può avere impatto sulla popolazione mondiale!

Accettare gli insuccessi quando si è dato il massimo, perseverare quando le cose vanno male, affrontare con determinazione le difficoltà e ispirare gli altri con la propria fede sono valori che possiamo vivere e trasmettere agli altri per cambiare la nostra vita e motivare gli altri.

E tu, quante persone hai ispirato fino ad oggi?

Inizia subito a tirare fuori il meglio di te e trasmetti le tue competenze a quanti sapranno ascoltarti… sii tu il cambiamento vuoi nel mondo!

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buona evoluzione!

Al

Dott. Alberto Ruffinengo Counsellor Professionista Psicosintetico a indirizzo Aziendale
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